Il Sito dei Cavalli,delle Amazzoni e dei Cavalieri


I SEBASTA' ISOLIMPIA

I SEBASTA'  ISOLIMPIA

LE ISOLIMPIA

LE GARE ED I REGOLAMENTI

 

Napoli, unica città non greca ad ospitare le olimpiadi. I SEBASTA’ ISOLIMPIA che si tenevano ogni 5 anni già dal II secolo a.c.

     l’importante archeologo Amedeo Maiuri negli anni 60 così scriveva sugli “Sport e Impianti Sportivi nella Campania Antica”:

“Napoli ebbe, unica città d’occidente, il privilegio di celebrare i giochi italici in onore di Roma e di Augusto, pari per la quinquennalità di giochi olimpici e detti perciò isolimpici. E quel privilegio non era tanto dovuto a personale predilezione dell’imperatore o a ragioni di opportunità politica, quanto piuttosto alla sua intatta grecità: che nel generale decadimento dell’ellenismo della Magna Grecia e della Sicilia, Neapolis, ancora greca di lingua, di istituzioni, di culti e di costume di vita, poteva essere considerata, nella prima età dell’impero, la metropoli dell’ellenismo d’occidente.”

Intanto Napoli (Neapolis) aveva da sempre conservato usi e costumi greci, e di conseguenza aveva la liceità di organizzare i Giochi, che furono istituiti dopo un forte terremoto che distrusse parte della città e con la ricostruzione, da quel momento si tennero ogni cinque anni fino al III e IV secolo. Grazie alla grande passione per lo sport, tutta la Magna Grecia partecipava con ardore ai Sebastà che aveva dei regolamenti precisi. C’erano gare ginniche, di lotta, di pugilato, equestri sia a cavallo che con carri ed esistevano già le gare di Juniores, fino a17 anni di Yung riders, fino a 20 anni e Senior. C’erano anche gare di Musica, Canto e Recitazione, anche Nerone partecipava a tali performers; Inoltre esistevano anche le categorie femminili di corsa, riservate alle figlie dei consiglieri comunali, ma con il passare del tempo, introno al I secolo ci sono ritrovamenti che non lasciano dubbi sul fatto che esistevano gare di corsa riservate alle donne. Ai vincitori dei giochi venivano consegnate corone di spighe di grano mentre per categorie di gare artistiche c’erano premi in denaro. Le gare ippiche venivano divise in Puledri e Cavalli sia montati che con carri a due ed a quattro elementi.

     Lo stadio dove si svolgevano le Sebatià si trovava dove oggi sorge Piazza Nicola Amore e durante gli scavi effettuati a suo tempo (1890) per costruire il corso Umberto sono ste trovate alcune lapidi con scritti i nomi dei consoli e dei vincitori delle varie gare, e ciò ha consentito di studiare quali e quante gare ci fossero.

Nei tempi moderni durante gli scavi per la Metropolitana a piazza Nicola Amore è stato ritrovato quello che si ritiene fosse lo stadio con annesso il Ginnasio. Siamo quindi in attesa del completamento dei lavori per vedere un altro museo regalatoci dalla millenaria storia di Napoli.